La classificazione e la catalogazione dei francobolli rappresentano dei tasselli importanti nel mondo della filatelia non solo per avere una precisa cognizione sui parametri valutativi degli esemplari che si ha intenzione di collezionare, ma anche per apprendere dei dati utili relativi alle caratteristiche tecniche e a una precisa collocazione cronologica e storica. Le pagine e i post di questo blog rappresentano insieme un piccolo spazio dedicato ai francobolli e alla loro classificazione e in generale si rivolge agli appassionati filatelisti e a tutti coloro che, pur non essendo dei collezionisti esperti, intendono soddisfare la propria curiosità attraverso la trattazione degli esemplari postali vecchi e nuovi dal punto di vista della catalogazione. Questo blog consente ai visitatori la possibilità di poter acquisire quei dati storici e tecnici che possono risultare molto importanti se si vuole approfondire l'analisi e lo studio dei francobolli in modo da avere una maggiore consapevolezza sui parametri valutativi degli stessi.
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ELEMENTI COSTITUTIVI E DI VALUTAZIONE DEL FRANCOBOLLO
Salvo rare eccezioni, il francobollo ha sostanzialmente una forma rettangolare e in molti casi può avere anche una forma quadrata. Può essere realizzato e stampato mediante vari procedimenti su differenti tipi di carta. Al recto, inquadrata nella forma, c’è la parte stampata che rappresenta il soggetto comunicativo e informatore del valore postale: nella vignetta viene solitamente indicato il paese emittente attraverso il nome, l’effigie o un simbolo e il valore nominale di affrancatura ovvero il valore facciale espresso dalla moneta in corso. L’analisi della parte facciale è fondamentale per poter valutare lo stato di conservazione, la freschezza, la qualità cromatica e materiale del francobollo. Un esemplare “fior di stampa” ha colori ben mantenuti e non presenta difetti di alcun genere. I francobolli sono oggi nella maggior parte dei casi dentellati in modo da facilitarne la separazione quando vengono stampati sullo stesso foglio, in generale la dentellatura è frutto di differenti metodi di perforazione meccanica della carta e rappresenta un parametro valutativo importante: un francobollo ben dentellato presenta dentelli integri, completi e proporzionati in termini di lunghezza e larghezza. Associata alla dentellatura, occorre considerare la centratura dei francobolli: un’ottima centratura sta ad indicare una vignetta non intaccata dalla dentellatura e perfettamente equidistante rispetto ai bordi dentellati i cui margini bianchi presentano la stessa misura. Per quanto riguarda i francobolli non dentellati, si fa riferimento alla marginatura: i margini possono variare ed essere lunghi, medi o stretti, ma è essenziale che siano completi e bianchi ai quattro lati per poter parlare di un esemplare ottimamente marginato. Nella parte retrostante troviamo la gomma, elemento importante per attuare un’adeguata valutazione dei francobolli nuovi: una gomma integra si presenta completa e compatta, di colore uniforme, senza mancanze e/o macchie. Occorre quindi considerare se la gomma presenta difetti e imperfezioni per il cattivo stato di conservazione dato che il peggior nemico del francobollo pregommato è l’umidità per cui zone mancanti, un’eccessiva differenza cromatica, la presenza di punti di ruggine e macchie giallastre indicano una gommatura originale ma non integra. Esistono poi i francobolli nuovi con tracce di linguella, ossia quella piccola striscia di carta gommata di pergamino che serviva per applicare i francobolli ai fogli d’album secondo un “arcaico” metodo di classificazione che è durato fino alla metà degli anni ’50. Per questo motivo è indispensabile verificare se la gomma è autentica o piuttosto manipolata attraverso elaborati procedimenti di rigommatura. Una gomma ritoccata si presenta più bianca, liscia e spessa del normale e i dentelli con i relativi pelucchi sono solitamente più duri e rigidi al tatto. Comunque per i francobolli meno recenti, la gommatura non potrà mai essere perfetta come nel caso dei francobolli odierni a causa dei procedimenti artigianali di produzione della colla e dell’applicazione manuale della stessa: la presenza di agenti esterni come grumi di polvere, la presenza di puntini neri, una gomma puntinata o non perfettamente compatta, un colore più scuro o giallastro, la presenza di strisce e chiazze rappresentano imperfezioni che non sminuiscono il valore e la qualità della gommatura poiché occorre considerare l’epoca di produzione e i relativi procedimenti di realizzazione. Sempre al verso è possibile vedere la filigrana, un dislivello nello spessore della carta del francobollo che ne determina un disegno leggibile in controluce. Essa viene impressa prima della stampa durante la fase di realizzazione del foglio e rappresenta un elemento di sicurezza per contrastare la falsificazione dei valori postali. Oggi viene usata la fluorescenza o la fosforescenza come metodo anticontraffazione, per cui determinate sostanze chimiche vengono aggiunte nell’impasto della carta che risulterà fluorescente rendendo il francobollo riconoscibile dai sensori delle moderne macchine annullatrici automatiche.
Ricapitolando, un ottimo esemplare di francobollo deve presentare i seguenti requisiti:
- dentellatura integra, lineare e nella giusta proporzione;
- freschezza “fior di stampa”, senza abrasioni, pieghe, tagli, riparazioni, strappi, fori, assottigliamenti al verso, macchie;
- colori ben marcati senza sbiadimenti e scoloriture;
- gomma integra, compatta e originale per i francobolli nuovi;
- annullo originale, leggero, nitido, leggibile e non deturpante per i francobolli usati;
- centratura della vignetta perfetta rispetto ai margini dentellati e quindi equidistante da ogni lato (francobolli dentellati);
- marginatura ampia e completa ai quattro lati (francobolli non dentellati).
Infine, occorre sottolineare che esistono oggi validi strumenti per poter individuare eventuali difetti, manipolazioni, falsificazioni, sofisticazioni che a occhio nudo possono sembrare apparentemente impercettibili. A questo proposito risultano indispensabili vari tipi di lenti di ingrandimento per poter verificare lo stato superficiale conservativo del francobollo, l’odontometro per un’esatta misurazione della dentellatura, il filigranoscopio per individuare la filigrana, la lampada a luce di wood per individuare il colore della fluorescenza, le riparazioni e riconoscere i falsi. In certi casi, alcuni francobolli falsi rasentano i limiti della perfezione per cui la loro individuazione risulta ostica anche per un perito filatelico: esemplari praticamente identici all’originale nei minimi particolari, nella filigrana, nei colori, nel tipo di gommatura sono stati “smascherati” unicamente per una sensibile differenza nella misura delle dimensioni e della dentellatura o per una quasi impercettibile diversità nella consistenza della carta. E non si può certamente escludere che ci siano in circolazione francobolli falsi di una certa rarità giudicati autentici con tanto di certificazione, ma ovviamente ogni falso filatelico, sia pur perfetto, ha sempre un punto debole che solo un occhio esperto ed allenato può individuare con assoluta certezza.